domenica 14 giugno 2009

NOI CI SIAMO !
UN PRIMO PASSO UN PRIMO SUCCESSO.
Siamo nati solo tre mesi fa ma siamo alla pari dei partiti nazionali. Abbiamo gli stessi voti dell'UDC e siamo presenti in consiglio con un consigliere come UDC e Lega Nord.
Abbiamo ricevuto 452 voti, pari al 5,78%.
GRAZIE CALDERARA !

I RISULTATI
DELLE ELEZIONI COMUNALI 2009

Ha vinto Irene Priolo che guida la coalizione di Centrosinistra per Calderara (PD-IDV-RC-PDCI-SDI) con 4.355 voti pari al 55,7% e 13 consiglieri come previsto dal sistema maggioritario per i comuni con meno di 15.000 abitanti.

Alle precedenti comunali del 2004 i partiti della attuale coalizione avevano 5.827 voti pari al 72,69% e 15 consiglieri . La sua coalizione ha perso quindi 1.472 voti ed il - 16,99%. Un grosso arretramento.

PDL : 1.717 voti (21,96%) e 4 consiglieri
Lega Nord : 836 voti (10,69%) 1 consigliere
UDC : 458 voti (5,85%) 1 consigliere

I tre partiti di centrodestra nel 2004 erano assieme ed avevano ottenuto 2.190 voti (27,32) 5 consiglieri. Avanzano quindi di 821 voti e del + 11,18% e di 1 consigliere.

5 commenti:

  1. Questi risultati, molto significativi, sono noti già dalla serata di lunedì 8. Io personalmente mi sono congratulata da tempo con Adriana via sms.
    E' possibile pubblicare adesso le preferenze ottenute da ciascuno di noi, che non ho ancora trovato in rete? Grazie e ancora congratulazioni ad Adriana.
    Cristiana Baruffi

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  2. il risultato è significativo per il consenso ricevuto, perchè tante persone hanno espresso il desiderio di poter condividere le scelte e i progetti da realizzare sul territorio dove viviamo..si tratta ora di mantenere la nostra rete di relazioni per presentare progetti, idee, proposte in consiglio comunale

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  3. L’applauso del pubblico pagante. Oramai il voto, l’ultimo esercizio di democrazia rimasto in nostro possesso, conta poco. Anche l'alternanza al potere non serve a cambiare le cose, intendendo per “cose” la direzione. Quella che solo noi potremmo dare, ma che in realtà ci limitiamo a seguire. Come se a portarci fosse un’onda. Un'onda che non abbiamo contribuito a creare e della quale a trascinarci è soprattutto il riflusso.

    La direzione è quella data dalla maggioranza, da un comune senso di normalità che la massa si limita ad approvare. Per mancanza di riflessione o senso critico, per lo più per emulazione, desiderio di appartenenza ad un supposto gruppo. Appartenere al gruppo, però, significa spesso adeguarsi alle sue “regole” sotto traccia, ai suoi riti.

    Lo status quo si materializza anche lì, nei piccoli rapporti di tutti i giorni come nella società. Ed è sotto gli occhi di tutti: per le strade, nelle scuole, nell’abbigliamento che rende tutti uguali. Lo status quo siamo noi che, seppur correndo dal primo all’ultimo dei nostri giorni, restiamo fermi.
    Stazionando fuori da un seggio non è più possibile capire l'orientamento degli elettori. Croci con matita copiativa diverse, stessa razza di appartenenza. Il pubblico pagante (le tasse), ma non interagente. Quelli che guardano, ma che niente fanno se non affollare le autostrade tutti i week-end (alla faccia della crisi) o bere e mangiare in osterie sempre piene. Bere e mangiare, sempre. Dire, fare, lettera (e nemmeno testamento), mai.

    Quel tutto cambi perché non cambi niente che Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa aveva già descritto mezzo secolo fa è racchiuso in una sola parola: consenso.
    Fra le tante definizioni del termine, c'è anche quella di “decidere insieme”. Che magari si facesse. Il significato universalmente riconosciuto è, invece, quello di “sostegno, appoggio, approvazione”. Un’accezione ormai sempre più negativa, se alla scelta di stare dentro la scia non si accompagna una completa conoscenza dei fatti. Chi è colui che votiamo, da dove arriva quel che mangiamo, cosa sta dietro una certa notizia.
    Prendiamo la televisione, che oggi è lo strumento principe attraverso cui si manipola, subdolamente, il consenso; i programmi pomeridiani e di prima serata, e non solo reality e talent show, ma soprattutto gli spot, i modelli di famiglia, donna e giovani da essa veicolati.
    Il consenso contribuisce al mantenimento del presente, alla sua cristallizzazione. Non si pone domande e, soprattutto, spera di non riceverne.
    Molto, troppo spesso si decide di non andare contro corrente, per timore che il cambiamento possa far perdere le posizioni acquisite. Quando si smette di dire “no”, pur non dicendo “sì”, si diventa correi, gregari. Senza rendersene conto, complici.
    Non è questa la sede per disquisire di “berlusconismo”, una pandemia che qualcuno dice debellata, ma il titolo Malvisto dagli altri di uno degli ultimi numeri della rivista Internazionale, dovrebbe far riflettere. Malvisto dagli altri, all'estero, ma non da noi completamente assuefatti dagli stili di vita del presidente del consiglio.

    L'assuefazione: è questo forse il volto peggiore del consenso.

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  4. Questa mattina ho chiesto in Comune a Calderara i voti dei non eletti. Mi hanno detto che nessuno fino ad ora li aveva chiesti.
    Comunque sono i seguenti:
    Pancaldi Vanni 17
    Amedeo 8
    Baruffi 5
    Bassi 12
    Belletti 3
    Carpi 3
    Curella 1
    Gilli 2
    Ippolito 3
    Lucchi 8
    Magli 1
    Marino 2
    Pillati 6
    Taraborrelli 6
    Vietti 8
    Baratti 2
    Pasquini 2
    Ho anche il dettaglio per sezione, dovesse interessare.
    Tanti auguri ad Adriana per il primo Consiglio.
    Fatti valere, mantieni sempre un bel rapporto con la tua base elettorale, che è molto importante in questa situazione.
    Cristiana Baruffi
    P.S. nel web si legge più velocemente e con meno concentrazione che sulla carta stampata.

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  5. Calderara di Reno, 18 giugno 2009
    A Calderara di Reno è indetto, a seguito della proclamazione degli eletti nelle amministrative del 6- 7 giugno scorsi,il primo Consiglio Comunale per gli adempimenti previsti, primo fra tutti l’esame delle condizioni di eleggibilità degli eletti. Sarà quella la sede opportuna per fare alcune considerazioni sul voto, voto verso cui anche una popolazione storicamente”partecipe” come quella di Calderara comincia a mostrare segni di stanchezza e di disaffezione come si evince sia dal calo di circa il 5% dei votanti sia dall’aumento delle schede bianche che alle comunali sono state il 2,5% del totale. Secondo il gruppo “C’è bisogno di Rinnovamento” uno dei motivi, a parte il trend nazionale, può essere anche la composizione della lista risultata poi vincente con il 55,7 %, percentuale non certo esaltante se si considera che la coalizione di centro-sinistra ( PD-IdV-RC-PdCI) ha dovuto certamente fare il confronto con i risultati della precedenti amministrative in cui il centro-sinistra conquistò il 59,1% dei consensi cui si sarebbe dovuta aggiungere l’alta percentuale del 13,1% ottenuta da Rifondazione ,allora all’opposizione.
    L’esame delle condizioni di eleggibilità porta anche a pensare come non sempre in politica sia sufficiente considerare la “legittimità”degli atti (ciò che si può fare per legge) quando sarebbe necessario valutarne “l’eticità”(ciò che moralmente si deve fare). In un periodo in cui ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer si è vista la corsa dei partiti a ricordarne la lezione “morale” e nel contempo si vede , qui a Calderara ad esempio, che dei 13 consiglieri di maggioranza tre sono coniugi o parenti stretti di dipendenti comunali e soprattutto che il neo sindaco nomina ,tra i 13, suo vice il signor Onofrio Dell’Orto, marito della responsabile del Settore personale ed organizzazione. Non ci sono condizioni di ineleggibilità ma il testo unico degli enti locali ricorda all’articolo 78 : “Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado …”
    Questa è la questione morale di Berlinguer ,col quale il partito di maggioranza relativo di Calderara,il PD, ha “camminato insieme”,come si legge nei manifesti affissi dappertutto in paese.
    Camminando insieme, guardavano la punta delle scarpe,evidentemente, non la lezione morale!!
    Adriana L’Altrelli
    Capogruppo in Consiglio Comunale di
    C’è bisogno di Rinnovamento

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