venerdì 26 giugno 2009

UNO SGUARDO FUORI DAL COMUNE - IL FENOMENO DELLE LISTE CIVICHE

Il fenomeno delle liste civiche o territoriali di centrosinistra, alle ultime elezioni, pur se taciuto dagli organi di informazione è stato diffusissimo, tanto che i candidati consiglieri si sono moltiplicati. Un fenomeno quindi estremamente positivo dal punto di vista di un nuovo interesse di cittadini per il bene comune al di fuori delle logiche, e dalle "beghe", degli apparati di partito.

La lista che sicuramente ha avuto più successo in provincia di Bologna è quella di Borsari, il sindaco uscente a Zola Predosa. Borsari si è guadagnato il ballottaggio contro il candidato Fiorini imposto dalla triade De Maria - Venturi - Donini , che comanda il PD, naturalmente "per il bene dei cittadini", senza mai spiegare pubblicamente perchè avevano tolto il consenso a Borsari, tanto da mandare ad un vergognoso commissariamento il Comune di Zola .

Borsari ha perso per un soffio. 167 voti di differenza. Ha ottenuto il 49,02% contro il 50,97%.

In una intervista alla agenzia Dire del 9 giugno Giancarlo Borsari spiega che il PD lo ha "buttato fuori agendo contro le norme del proprio statuto, seguendo degli ordini venuti dall'alto". E'
proprio questo, secondo Borsari, il principale problema dei democratici: "Hanno una visione della politica di tipo militare nel quale le decisioni vengono prese da un gruppo dirigente arrogante che le impone ai livelli piu' bassi". Borsari non si limita a parlare del proprio Comune, ma di tutti i gradi del partito, "anche a livello nazionale". Gli uomini del Pd "fanno politica amministrando nell'interesse del partito e non dei cittadini, credono che la gente li segua a occhi chiusi. Devono guardarsi allo specchio e fare autocritica".

Noi la pensiamo uguale. La nostra lista è nata per le stesse ragioni. Da noi il PD ha evitato non solo le primarie come la peste, sia di partito che di coalizione, anche se lo statuto le prevede "in ogni caso", ma anche il confronto aperto di persone e di idee. Non abbiamo lavorato per le poltrone che non abbiamo, ma per spezzare un sistema di potere, lontano dai cittadini, che ha tante facce che sveleremo e che cercheremo di cambiare con la protesta e la proposta, nel massimo di apertura e di confronto con i cittadini e con le organizzazioni della società civile.

Per non fare morire o rendere troppo frammentarie ed isolate queste esperienze territoriali, o peggio vederle riassorbite dalla sfiducia nella politica o dall'opportunismo e dalla omologazione ai capibastone, daremo tutto il nostro apporto per arrivare ad un incontro e ad un coordinamento.

1 commento:

  1. la nascita del nostro gruppo è senz'altro dovuta all'arroganza del PD che non ha voluto confrontarsi e che ha fatto una scelta che non si può motivare semplicemente con "lasciamo il posto ai giovani".Essere giovani non è un merito e soprattutto non è una questione anagrafica se dietro ad una persona giovane di età( senza alcuna esperienza amministrativa) c'è una "vecchia" logica di occupazione del potere che ,purtroppo, caratterizza le scelte fatte dal PD non solo qui a Calderara ma dappertutto in regione.
    Detto ciò, la necessità di coordinare le nostre liste "indipendenti"è motivata dalla necessità di andare oltre le logiche di" campanile "per dare un respiro più ampio a scelte locali che tengano conto degli interessi dei cittadini in un'ottica condivisa di salvaguardia ed uso oculato delle risorse, temi strettamente collegati alla partecipazione informata e al controllo democratico della gestione dei beni pubblici

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